Demoni e dei ripercorre la storia del cinema horror made in USA, dagli albori del sonoro ai giorni nostri, secondo un'inedita ma fondata chiave di lettura: l'evoluzione della sensibilità religiosa americana dall'eredità puritana fino alla recente esplosione di credi e confessioni.
Roberto Curti, come riporta la presentazione del volume, analizza e discute i classici della Universal, parabole morali dove il mostro (la creatura di Frankenstein, il vampiro, la mummia, l'uomo lupo) incarna un male destinato a essere sconfitto prima dei titoli di coda; gli horror satanici degli anni 60 e 70 (Rosemary's Baby, L'esorcista, la trilogia de Il presagio), che rispecchiano la crisi di valori in atto e l'emergere di nuove forme di spiritualità; il ritorno in auge della destra cristiana negli anni 80 durante la presidenza Reagan; la visione pessimistica di Romero e l'anticlericalismo di Carpenter; l'ossessione religiosa che diventa follia in lavori come Cape Fear (1991) e Seven (1995); il ritorno alla ribalta dei timori apocalittici all'avvicinarsi dell'anno 2000; e infine il rapporto tra religione e horror dopo l'11 settembre, con pellicole di chiara impronta teocon come The Exorcism of Emily Rose (2005) e I segni del male (2007), e l'affiorare di nuovi temi e interessi nelle opere di registi come Shyamalan (Il sesto senso, The Village, E venne il giorno).
Demoni e dei. Dio, il diavolo, la religione nel cinema horror americano
Roberto Curti
collana Saggi, Edizioni Lindau, 2009
brossura, 520 pagine, Euro 27,00
ISBN 9788871807959
lunedì 13 luglio 2009
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