Quando Dino Cazares e Burton C. Bell, rispettivamente storici chitarrista e cantante dei martellanti Fear Factory, hanno seppellito l’ascia di guerra dopo anni di battaglie verbali e si sono furbescamente riuniti nei nuovi Fear Factory, si pensava potesse trattarsi della solita, noiosa puntata di una delle tante, troppe telenovela che infestano l’universo metal, priva infine di effettivi risultati musicali.
Invece, nonostante un certo astio degli ex Raymond Herrera (batteria) e Christian Olde Wolbers (basso e chitarra), che si ritengono legalmente e moralmente ancora parte della band, Cazares e Bell, forti dell’appoggio dei nuovi membri Byron Stroud (basso) e del colossale Gene Hoglan (batteria), hanno realizzato addirittura un disco, Mechanized, postulato per febbraio.
L’album, prodotto dalla collaborazione di Rhys Fulber con i Fear Factory stessi, viene descritto come un tuffo nel passato, vista la presenza di un’aggressività primitiva e rabbiosa che, a detta dei due mastermind della band, non si sentiva più dal vecchio Soul of a New Machine (1992).
Non si sa ancora nulla circa le liriche, e pertanto non ci è dato conoscere se i Fear Factory dipingeranno ancora una volta scenari futuri post-apocalittici, dove macchine demoniache vogliono sterminare gli esseri umani, ma il titolo, nella sua semplicità, sembra già essere una dichiarazione d’intenti.
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