
"Fa un uso molto abile di H.P. Lovecraft nella finzione," dice il regista parlando del soggetto, "ma c'è anche qualche vago elemento biografico reale. Certamente, però, ha il gusto e il tono tipici di Lovecraft. Il protagonista è un Lovecraft molto giovane".
"È un sorta di gioco, ma si sa che persino Freud è stato utilizzato in questo modo, ed Einstein in passato," prosegue quindi Howard. "L'approccio e le possibilità per me sono molto incoraggianti."
Non è detto che il film sia il prossimo immediato impegno di Ron Howard, nella sua lunga lista di progetti ancora in fase di elaborazione. Ma l'entusiamo dimostrato sembrerebbe lasciarlo supporre: "Si tratta di una sfida, ma se riusciamo a prenderla nel modo giusto il risultato può essere davvero originale, psicologicamente interessante e in gran modo spaventoso. Ed è una graphic novel, un territorio per me del tutto nuovo".
L'intervista si trova sulle pagine online del Los Angeles Time.
Sotto, invece, un assaggio delle atmosfere che ci attenderanno in formato blockbuster sullo schermo, con il Gentiluomo di Providence trasformato in eroe d'azione nel comic-trailer animato del fumetto originale.
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